lunedì 17 aprile 2017

Quasi due anni!

Accidenti! Sono quasi due anni che non scrivo qui. A dire il vero i miei blog fanno sempre tutti la stessa fine... vomito parole su parole per un po' e poi la voglia sparisce e mi tengo tutto dentro, anche perché poi difficilmente faccio leggere tutto questo a qualcuno, quindi che senso ha? Però poi a volte torno e mi riviene la voglia e allora forse è giusto così: che quando uno non ha niente da dire se ne sta zitto e fa bella figura. Oddio... io le belle figure non è che sappia benissimo cosa siano eh! Continuo ad essere un casino ambulante e ora che lavoro è ancora peggio. Non ho mai tempo di fare niente e, quando ho tempo, uso la scusa che sono stanca e non faccio niente lo stesso.
Il lavoro. Eh... mica è un discorso semplice. Proviamo a cominciare dall'inizio: ho finalmente trovato lavoro. Qualcuno, senza sapere bene cosa stava facendo, mi ha dato un'occasione. Mi serviva giusto un'occasione e questa ditta me l'ha data. Quindi è positivo, giusto? Ok, uno a zero per il lavoro.
 Il lavoro è pesante. Non c'è un orario preciso ma in media sono otto/nove ore tutti i giorni dal lunedì al venerdì e quattro/cinque ore al sabato. A volte credo di non farcela, ma probabilmente è solo questione di abitudine. Uno pari.
Lo stipendio è buono. Forse è anche merito delle tante ore, ma i soldini sono congrui. Due a uno.
Il contratto è per sei mesi. Poteva essere un tempo indeterminato, ma non è detto che non lo diventi... poteva essere una settimana, però, quindi va bene. Tre a uno. Vince il lavoro!
Noi due. Boh. Il mostro è sparito, i controlli stanno andando tutti meravigliosamente, fra poco avrai il prossimo e stiamo aspettando che ti passino al controllo annuale invece che semestrale. Magari sarà questa volta, magari no, ma siamo nei tempi. Tu stai bene, di conseguenze ne sono rimaste pochissime, quindi siamo soddisfatti.
Il nostro matrimonio, invece, non va da nessuna parte. Secondo me ha avuto una paresi e non ce ne siamo accorti. Sei molto più presente con Mattia ma credo che sia la vergogna dei brutti voti che ti spinge ad impegnarti così tanto, non il desiderio reale che lui impari qualcosa. Nel frattempo i giorni passano e il tempo scorre, senza che nulla si riaccenda fra me e te, nemmeno la speranza. Vedremo. E' tutto in divenire. O in diandare, che è più probabile.